La Colazione di Pasqua tra tradizione e modernità
Attenti alle tradizioni dei nostri nonni, sicuramente la Pasqua è quella che offre gli spunti più interessanti.. La mattina di Pasqua si faceva colazione tutti insieme, e la tavola era apparecchiava con quello che veniva chiamato il servito buono, delle grandi occasioni, utilizzato per le comunioni, le cresime e i vari rinfreschi delle cerimonie.
La tovaglia era ornata con pizzi, merletti e ricami, insieme all’immancabile tovagliolo di stoffa inamidato e anche un po’ ruvido, i piatti, i bicchieri e le posate rigorosamente quelli delle ricorrenze.
E sulla tavola non potevano non mancare, le uova benedette, uova lessate portate a benedire in Chiesa il sabato pomeriggio. Il cestino in cui venivano riposte era confezionato in maniera accurata, tovagliolo con ricami, pizzi e merletti, fiorellini, nastri di tutti i colori. In chiesa veniva anche dato un piccolo panino benedetto fatto a piccole fettine che si mangiava accompagnato alle uova.
Il reparto dei salati si concludeva con il Pane con la ricotta, un pane salato, speziato, morbido, gustoso, che accompagnava i salumi, salame toscano e capocollo.
Il dolce principe della colazione di Pasqua, è la Ciaccia di Pasqua, si mangia da sola o inzuppata. Nelle case delle nostre nonne era un rito fare le Ciacce di Pasqua, l’impasto fatto con farina, uova, uvetta, anice, e liquore rigorosamente “strega”. Non se ne faceva una sola, si faceva una dose e venivano fatte tante pagnottine che non dovevano prendere freddo. Venivano fatte lievitare dentro ai letti vicino a quello che noi chiamiamo “il prete” che serviva appunto per scaldare il letto. Una volta lievitate, venivano poi ricoperte con dei panni di lino, messe in fila una dietro l’altra nei “capistei”, e portate a cuocere al forno, che in quel periodo era aperto giorno e notte facendo i turni di cottura. Rigorosamente dovevano essere fatte il giovedì o il venerdi di Pasqua. La consistenza di questo dolce è un po’ “zeppa”, ma è la sua caratteristica, a chi non la conosce può sembrare che abbia già qualche giorno, ma era un dolce che doveva durare, gli ingredienti erano costosi e a quel tempo era una festa averla per più di un giorno. La nostra mamma segue la ricetta delle nonne, ma ora abbiamo degli ottimi forni dove farle lievitare e cuocere, seguendo la tradizione vengo fatte il venerdi santo.
Sempre tra i dolci non poteva non mancare la Crostata con la ricotta. Il tutto veniva accompagnato da vino o tè.
Alla tradizione delle nostri nonni noi aggiungiamo il ciambellone del mattino, la crostata con la marmellata, la colomba artigianale e tutte le marmellate fatte in casa, yougurt, cereali, succhi di frutta.
Vi aspettiamo….e intanto Buona Pasqua a tutti!!!